Wednesday, September 07, 2011

Il paese del "giustificato" demerito

Un paese improbabile, ma esiste è l'Italia.

Assistere allo sfacelo di un paese, il proprio, che si è sempre amato, non perché ti ha dato uno pensione da parlamentare, ma perché lo si è imparato ad apprezzare da piccoli, quando ti stupivano storie come quelle di Quinzio Cincinnato che rifiutava gli onori per andarsene a coltivare la terra, oppure rimanevi stupito dal "Tiremm innanz" del coraggioso Amatore Sciesa, non poter fare nulla per salvarlo perché il tracollo è stato deciso dalle lobbyes politiche in nome del saccheggio delle tasche del popolo tutto.

Rendersi conto che il nostro è il paese dell'egoismo dove una classe politica sta rastrellando con balzelli vari la ricchezza del resto del paese per rimanere saldamente in groppa a una ricchezza spropositata e frutto di un "poltronismo" studiato a tavolino, e a nulla valgono libri che sviscerano la questione della Casta autoreferente ed auto arricchitasi con furberie varie, e così ci scopriamo di essere un paese incapace di indignarsi e dove tutto è consentito, anche prendere una pensione, dopo una vita di lavoro di 500 euro mensili.

Vedere che la meritocrazia tanto strombazzata in effetti non esiste perché i nostri giovani laureati possono ambire solo a un posto di spazzino, pardon "operatore ecologico" sempre se hanno abbastanza aderenze. La cosa cambia se sei figlio di un onorevole o se fai parte di entourage tipo "Olgettina", dove sì che vale conoscere il dialetto campano, o veneto o l'inglese perché ci hai vissuto in Inghilterra o perché uno dei due genitori è inglese, allora lì la meritocrazia la si merita, magari perché sei entrato in una qualche commissione o in qualche consiglio di amministrazione a suon di centinaia di migliaia di euro l'anno, e puoi andare in giro per le strade della tua città di provincia con una fuoriserie, e puoi permetterti di andare in crociera ai Caraibi oppure in vacanza in Polinesia anche tre volte l'anno.

Ebbene di fronte a queste considerazioni mi viene da pensare che il Paese, il Bel Paese è a un passo dalla Grecia, ma con l'incapacità dell'opinione pubblica di essere abbastanza incisiva e pesare sulle decisioni dei nostri rappresentanti sia locali che a livello nazionale, Che sia un paese di egoisti dove ognuno pur di fare il proprio comodo è disposto a rimetterci di tasca, un po' come il vecchio adagio che diceva che pur di far dispetto alla moglie ci si taglia gli attributi.

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