Gli Ato (ambiti territoriali ottimali) nelle intenzioni (scritte) di coloro che li
hanno creati dovrebbero e organizzare dei servizi e integrarli, per esempio la
gestione delle risorse idriche e la raccolta rifiuti, sulla carta una
iniziativa nobile ma sono ormai sinonimo di enti che “piazzano” o politici ed
ex politici, e gente dei loro entourages (cosa ovvia dato che le nomine
avvengono per via politica).
Gli ATO del Servizio Idrico Integrato in Italia assommano a
circa 100 (Cento avete capito bene),
Ebbene per ognuno dei
100 ATO i soli presidenti o direttori, etc percepiscono cifre annuali che vanno
dai 90 mila euro ai 180 mila e oltre, mentre i consigli di amministrazione
assorbono risorse per 1 milione di euro, ognuno, l’anno.
Originariamente istituiti con una legge del 1994 , la nr. 36, Con la Legge 26 marzo 2010, n. 42,
(Gu 27 marzo 2010 n. 72):Conversione del Dl 2/2010 recante interventi urgenti
concernenti enti locali e Regioni vengono aboliti gli A.T.O. entro
1 anno dalla entrata in vigore, come recita l' Articolo 1: Interventi urgenti
sul contenimento delle spese negli enti locali al comma 1-quinquies."
All'articolo 2, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, dopo il comma 186, è
inserito il seguente: "186-bis. Decorso un anno dalla data di entrata in
vigore della presente legge, sono soppresse le Autorità d'ambito territoriale
di cui agli articoli 148 e 201 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e
successive modificazioni. ne è stata disposta l’abrogazione entro marzo 2011.
Secondo questa legge avrebbero dovuto essere aboliti erano
anche oggetto di quesito referendario tenutosi a Giugno 2011, e alla faccia di
tutta la mobilitazione e manifestazioni di cittadini avvenute, gli Ato continueranno
imperterriti a funzionare finchè non si sarà trovata un’altra “degna”
collocazione per le persone, legate alla politica che li compongono?
Quale altro artificio verrà trovato, in sostituzione, per il
solito prelievo forzato dalle tasche dei cittadini?
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